Riporto testualmente un articolo di cui non ne ero a conoscenza, apparso su "il messaggio" nello scorso mese di dicembre. Mi congratulo con Giulio De Monaco, sentendomi onorato di essere stato nominato all'interno di un articolo che porta la Sua firma.
Quella di Americo Balasco, intrisa delle profumate essenze di mondi perduti, di occasioni smarrite nel fitto intrico dell'aridità. Il trionfo della natura, dei suoni del bosco avvertibili solo da chi è sensibile e limpido. Atmosfere incantate invadono l'architettura poetica del Balasco. Un grande interprete del mondo naturale come il Col. Biscotti lo è di quello politico. Saltando di palo in frasca o meglio di Balasco in Biscotti, l'indomito ufficiale superiore ci delizia con una poesia dilacerante, l'urlo di Klimt: "Sidicino tira fuori il tuo ORGOGLIO" esorta il buon Mario e poi sul filo rosso delle scatole rotte impazza superbamente, stimola splendidamente, ammicca deliziosamente. Un poema diretto a farci destare dal sonno , da un letargo avvilente e mortificante. Invito fatto con silvana rustichezza,con piglio da eroe Omerico.
L'ira di un bucolico Achille in stellette, tuta mimetica e anfibi: "Tira fuori gli attributi..allora devi utilizzare la scopa..A Te la scelta popolo sidicino, ma che sia consapevole. O leone o pecora!", insiste con insuperabile veemenza don Mario,come da un pulpito a cielo aperto. E a proposito di scopa ,tornando a Balasco, il nostro silvestre poeta con sommo pudore ci rammenta che il sito da lui cantato convenientemente:"E' stato anche punto di incontro per gli innamorati che con la scusa di portare a pascolare il gregge o a lavare i panni, si abbandonavano a indimenticabili tenerezze".Questo per non dire apertis verbis che in quel posto ci si abbandonava anche a solenni, indimenticabili scopate. Più tardi. Non tema, il termine è entrato allegramente nella letteratura corrente e nessuno più si scandalizza. "In questo posto è ancora possibile ascoltare il rintocco infinito delle stagioni. La natura si veste a primavera con abiti nuziali, gli alberi di pioppo si adornano di colori argentei durante la calura estiva mentre le cicale cantano ininterrottamente, poi i colori si rincorrono in un balletto tutto autunnale, arancione, rosso e sfumature di verde..."
Se non è poesia di grande talento questa ditemi voi,dovrebbe forse esserlo quella dei supposti diabolici piani del sempre più adorabile Picierno, più vispo e in gamba che mai. Approfitto di questa mia sconveniente tiritera per lodare il tenace De Pari per la sua lodevole pertinacia in difesa di un mondo che pian piano si va diluendo in un'indifferenza glaciale.
Un grande GRAZIE a tutti i Teanesi che come Lei, lottano, amano,ci intrigano,sognano e ci fanno sognare.
E, grazie al Cielo,non sono pochi!
Giulio De Monaco
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