Quando si pensa ai lavori pubblici, spesso si pensa a qualcosa di
fatto male. Lavori iniziati e mai finiti. Lavori progettati male. Lavori
completati male perché non è stato rispettato il capitolato. A pagarne le
spese? Sempre il solito povero fesso. Il cittadino.
Attraversamenti
pedonali rotti sotto il peso dei veicoli e circa ventimila euro andati in fumo.
Doveva essere un biglietto da visita per chi giungeva a Teano. Invece ora
rimane un pugno in un occhio: toppe di asfalto hanno già preso il posto dei
sampietrini divelti. Ma niente paura. I passaggi pedonali potrebbero anche
essere rifatti ma con un ulteriore esborso di denaro. Ovviamente denaro
pubblico.Una griglia di raccolta delle acque reflue, in prossimità della rotonda di Teano Scalo, sistemata da poco tempo, ma posizionata sotto il livello della strada, al punto da risultare pericolosa per gli automobilisti. Nessuna paura. La griglia è stata risistemata da alcuni giorni. Con quali soldi? Sempre gli stessi. Quelli pubblici.
Passiamo
ora in via Giusti. Spesso le luci pubbliche rimangono spente. Dalla fine dello
scorso ottobre fino agli inizi di dicembre, si è rimasti al buio per dodici
volte. Allora bisogna riparare. Le ditte “fiduciarie” del comune di Teano
intervengono prima in un posto poi in un altro. Si scava, si posizionano tubi,
si sostituiscono cavi elettrici e poi alla fine si rattoppa l’asfalto.
Il
capitolato d’appalto in questi casi cosa dice? Per saperlo non è facile poiché
“l'esercizio del diritto all'accesso agli
atti della Pubblica Amministrazione, va esercitato nei modi e nei tempi stabili
dalla Legge”. Lo ha detto un impiegato comunale. Intanto però l’asfalto posto
sullo scavo si è già sgretolato a pochi giorni dal rattoppo. Il motivo? Sarà
sicuramente qualcosa di talmente complicato, per noi poveri cittadini, che non
vale la pena approfondire, ci costerebbe di sicuro un forte mal di testa.
Questa è materia per tecnici.
Americo
Balasco
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