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martedì 21 settembre 2010

La scomparsa di Enrico De Fusco. Il ricordo di un amico.




Scrivere della scomparsa di un amico non è facile. Le lacrime iniziano a riempire gli occhi e i tanti ricordi a confondere la mente. E’ trascorso un mese da quando la triste notizia è arrivata inesorabile Enrico, non è più tra noi, è andato via improvvisamente a soli 39 anni. Un tragico incidente l'ha rapito all'affetto dei suoi cari. La morte gli ha teso il suo agguato. E da allora i familiari e gli amici non trovano pace e sfruttano tutti i mezzi a disposizione per far sentire Enrico “il barone” ancora in mezzo a loro. Il Bar Stazione, di cui Enrico era il titolare, è diventato un luogo di ricordi. Talmente tanti, che gli amici non riescono a rimanerci a lungo. Dopo un po’ si è costretti ad andare via, perché un nodo alla gola stringe forte fino a far mancare il respiro. La presenza della moglie Pasqua dietro al banco mette di fronte alla triste realtà: Enrico non c’è più. Di Enrico manca tutto. Il suo sorriso appena accennato, le battute, i modi gentili, la puntualità, la correttezza, l’umiltà. A me mancano perfino i suoi interminabili silenzi e i suoi rimproveri.

A lui si poteva chiedere di tutto. Lui per un amico faceva qualsiasi cosa. Gli piaceva essere stimato. Lui era generoso con tutti, anche con chi non conosceva. Ai nomadi che il sabato mattina arrivano numerosi col treno, assieme ai loro figli, per recarsi al mercato, Enrico un cornetto lo offriva sempre. Per me pagare un caffè al bar era un’impresa quasi impossibile.
Date e vi sarà dato, ma purtroppo per Enrico questo non si è verificato. La sua vita è stata dura fin da piccolo. Ancora bambino ha perso il padre Biagio, facendo comparire nel suo sguardo un indelebile segno di tristezza, ma la mamma Maria, instancabile lavoratrice presso la vicina fabbrica di esplosivi “La Precisa”, ha continuato a crescere in modo impeccabile i suoi tre figli, prediligendo il primogenito Enrico proprio per il suo carattere, un pò taciturno.
Questo era Enrico detto il “barone”, l’amico che tutti vorrebbero avere. Per me l’amico di sempre. Nell'esistenza terrena nulla va perduto, ogni esperienza vissuta rimane dentro di noi. Un ricordo indelebile di Enrico è rimasto in tutti quelli che l’hanno conosciuto.
Al suo funerale, svoltosi nel Duomo di Teano, non c’era più posto, in molti sono stati costretti a seguire il rito funebre dall’esterno. Tra la folla accorsa per l’ultimo saluto c’erano tutte quelle persone che in qualche modo conoscevano Enrico. C’era anche Lorenzo, un ragazzo di colore al quale Enrico offriva sempre tutto, senza prendere mai un soldo. Lorenzo piangeva inconsolabile, perché aveva perso anche lui il suo amico “barone”.
Enrico continuerà a vivere nella mente dei suoi cari e in tutti quelli che lo hanno conosciuto. A me piace ricordarlo con la sua moto, sempre brillante come nuova, vestito di tutto punto come un vero motociclista, ma questa volta in giro per le vie del cielo.
Se adesso avesse modo di leggere quest’articolo su di lui mi direbbe: “Balà e solo questo è quello che merito?” . Lo so, tu meritavi di più, ma non mi venivano le parole.
Ciao Barone.


Americo Balasco

2 commenti:

  1. GRANDE AMERICO ,queste parole mi hanno commosso ,lo conoscevo anche io ed hai descritto alla perfezione quello che era un grande ragazzo dal cuore buono :ciao enrico riposa in pace . il tuo amico peppe

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