C’è un posto a Teano Scalo, che da solo rende bene l’idea della direzione in cui stiamo andando. Parlo della politica dei tagli, della riduzione delle spese e in molti casi degli sperperi che fino a qualche anno fa erano sotto gli occhi di tutti. Ma in questo caso si è passati in breve tempo da un estremo all’altro.
Il posto è rappresentato dalla stazione ferroviaria di Teano. Qui in verità si sono precorsi i tempi.
Già da qualche lustro, infatti, si è abbattuta sulla stazione ferroviaria di Teano la scure dei tagli.
Tagliato il capo stazione titolare, quello che organizzava tutto il lavoro dell’intero scalo, tagliati poi tutti i capi stazione, prevedendo in servizio la sola figura del deviatore e del manovratore, riducendo di fatto le attività svolte, e poi tagliati anche questi ultimi, facendo rimanere la stazione impresenziata. L’ufficio merci, dove venivano spediti e ritirati i pacchi, non funziona più da anni. L’ufficio movimento, quello che una volta era continuamente presenziato dal ferroviere di turno, è chiuso già da tempo, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
E come diceva il famoso presentatore Corrado, mentre presentava i simpatici concorrenti della Corrida in onda su canale 5: “non finisce mica qui!”.
Per risparmiare spesso si agisce in due direzioni. Da un lato si riduce il personale, quindi meno stipendi, e da un altro si evitano le spese, quindi meno servizi.
Tagliata la manutenzione dei giardini, la potatura degli alberi, chiusi i bagni riservati ai viaggiatori, abbandonato il campo di bocce e spenti i lampioni “inutili”, e da alcuni giorni, anche la fontana in ferro risalente presumibilmente all’epoca fascista, presente all’interno della stazione ferroviaria di Teano appartiene al passato. E’ stata ridotta in frantumi nei giorni scorsi con colpi di mazza da una ditta incaricata dall’ente FS. La fontana era lì da molti decenni, rappresentando un cimelio per gli abitanti del posto e un punto di primo ristoro per i tantissimi viaggiatori e lavoratori pendolari che facevano scalo a Teano.
Il risultato? Entrando nella stazione ferroviaria di Teano si percepisce un forte senso di abbandono.
I giardini con piante e fiori, che rappresentavano un motivo di orgoglio specialmente per i ferrovieri che prestavano il proprio servizio presso lo scalo di Teano, sono ridotti ad un cumulo di rovi ed erbacce, che si affacciano pericolosamente anche sul marciapiedi prima dei binari. I bagni sia degli uomini sia delle donne sono chiusi a chiave, quasi a voler dire: “o la fate altrove oppure la fate sul treno”, però, come racconta un testimone, la luce al suo interno è accesa già da qualche anno 24 ore al giorno. Ricordate lo scandalo delle lenzuola d’oro scoppiato nel 1988 per l’assegnazione di una fornitura di lenzuola di 150 miliardi di lire? Ora non ci sono nemmeno i soldi per la carta igienica! Sono passati poco più di 20 anni.
L’ignaro viaggiatore in cerca di informazioni riguardanti il viaggio, può solo affidarsi al freddo monitor che indica i treni in arrivo ed in partenza, ed in caso di guasto di quest’ultimo, solo alla fortuna. Senza poi parlare del fortissimo ridimensionamento che ha avuto nel tempo la stazione. I treni che si fermano sono sempre meno e quindi i viaggiatori sono fortemente diminuiti. Per non parlare delle barriere architettoniche. All’ingresso della stazione è presente un una piccola rampa per permettere l’ingresso ai diversamente abili; stessa cosa all’uscita dalla sala d’attesa. Ma i diversamente abili non possono raggiungere il secondo binario, quello che per intenderci porta a Napoli. La scala del sottopassaggio, infatti, rappresenta un ostacolo insormontabile per le carrozzelle e tantomeno possono pensare di valicare l’alto gradino presente per oltrepassare i binari. A questo punto bisogna solo fare un’amara costatazione: i diversamente abili possono accedere solo al primo binario, quindi possono partire solo in direzione Roma, ma poi al ritorno col treno rimarrebbero imprigionati sul marciapiedi del secondo binario.
E’ necessario mettere fine al più presto a questo stato di abbandono. La stazione ferroviaria rappresenta una porta di accesso e quindi il degrado che percepisce chi fa scalo a Teano, compromette pesantemente l’immagine della nostra città. La politica teanese, sia di governo sia di opposizione è chiamata a salvaguardare l’immagine della città sollecitando i vertici di Trenitalia per ridare un minimo di decoro allo scalo ferroviario di Teano. Americo Balasco
pubblicato su www.ilmessaggioteano.it
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