Diventa un cittadino attivo segnala i problemi direttamente al Comune di Teano

Al via la bonifica dell'amianto de LA PRECISA i cittadini di Teano Scalo devono VIGILARE

giovedì 29 dicembre 2011

Quando a mancare è l’etica professionale

 
L’etica professionale è un insieme di regole e di comportamento che ogni persona si pone nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche. Con etica professionale ci si riferisce ad una componente irrinunciabile delle professioni, perché essa contribuisce a rafforzare il rapporto sociale che lega il professionista a tutti i suoi clienti o utenti, anche perché in questa relazione, fra un cosiddetto esperto ed il cliente è presente uno squilibrio naturale, endogeno, a favore del professionista. Quando si dice, la parola del pubblico ufficiale contro quella del comune cittadino, ci si riferisce proprio a questo squilibrio che però è colmato, appunto, dalle regole dettate dall’etica professionale.
Per esempio, un vigile urbano che contravvenzionando per divieto si sosta un automobilista, fa finta di non accorgersi di tutte le altre autovetture che si trovano nella stessa situazione, oltre a commettere una violazione della legge (abuso d’ufficio?) non rispetta quelle regole morali della professione, necessarie anche per costruirsi un’immagine forte. Il comportamento anzidetto è più assimilabile a quello di uno sceriffo del vecchio Far West e non a quello di un tutore della legge. Ma anche in questo caso ad avere maggiore peso è la parola del pubblico ufficiale e non la parola del cittadino comune. Il cittadino per far valere le proprie ragioni si deve avvalere di prove fotografiche e testimoniali.
Oppure, un impiegato pubblico che durante il suo lavoro usa l’auto di servizio per recarsi nei Sali e Tabacchi a giocare con i “ gratta e vinci” spenderà sicuramente del denaro proprio, ma a danno della collettività.
Ovviamente si tratta solo di esempi che nulla hanno a che vedere con l’alta professionalità e onorabilità di tutti i vigili urbani e impiegati pubblici. Ci mancherebbe. 
Questi comportamenti eticamente disonorevoli logorano il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, allontanando i primi dalle istituzioni. In questa crepa spesso si insinua il malaffare e la criminalità. La mancanza di collaborazione tra cittadini e istituzioni, ad esempio, rende più difficile il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine a danno dei cittadini per il proliferare della delinquenza. Al contrario invece, comportamenti dai valori etici distintivi ed encomiabili risultano fondamentali per la costruzione di un’immagine solida e condivisibile, poiché attivano un sentimento di coappartenenza. Tutte le persone hanno, infatti, un bisogno insopprimibile di appartenere a qualcosa di cui essere orgogliosi e di valori etici guida. In poche parole di avere il buon esempio.
Ecco perché, come afferma un noto studioso di Antropologia Culturale e della Mente, oggi siamo in crisi di valori: perché l’introduzione dell’etica comporta l’inserimento di alcuni valori importanti quali l’equità, la correttezza, la giustizia, la trasparenza e la lealtà. Valori non sempre presenti nelle relazioni tra amministratori ed amministrati, tra controllori e controllati. Quando questo non avviene, e oggi ne abbiamo esempi quotidiani, i comportamenti scorretti possono anche generare costi elevati. Si pensi al comportamento omertoso di alcuni cittadini, quando omicidi avvenuti in mezzo a mercati rionali non vengono “notati” da nessuno. Con conseguente impiego enorme di risorse per la risoluzione dei casi di giustizia. Questo comportamento, può essere dettato sia dalla paura e quindi essere sintomo di insicurezza e sia indice di allontanamento dalla legalità. 
Quindi il rispetto di standard etici socialmente riconosciuti genera le basi per costruire una buona reputazione e per creare prodotti e servizi di buona qualità.
Ma a volte il comportamento immorale di certi garanti della legge e delle istituzioni risuona come veri e propri epitaffi scritti ai valori etici e alla giustizia.                               Americo Balasco

pubblicato su "IL MESSAGGIO" del mese di dicembre

Nessun commento:

Posta un commento

.

.