E’ senza dubbio complesso
definire lo stato di degrado di un paese, e ancor più , in base a quali
elementi è possibile definirlo. Per degrado urbano si intende quel fenomeno di
incuria ed inciviltà, che riguarda sia il territorio e sia i cittadini.
Sono da considerarsi degradati i paesi ove vi siano edifici fatiscenti, rifiuti abbandonati, illuminazione carente e scarsa viabilità, dovuta tanto alla presenza di buche sul manto stradale, quanto a fognature non funzionanti, a veicoli abbandonati, soste non autorizzate o a lavori lasciati incompiuti. Allo stesso modo, devono essere ritenute zone di degrado ambientale, dove manchino o siano carenti i servizi pubblici essenziali, come ad esempio l’attività di polizia e vigilanza. Questi eventi favoriscono l’idea che la Pubblica Amministrazione sia carente o, quantomeno, distratta. In un paese degradato, il sentimento di insicurezza è diffuso e radicato, e numerose ricerche dimostrano che esso appare correlato più alla presenza di questi fenomeni, che non alla vera e propria esperienza di essere vittima di un reato. In sintesi, il degrado urbano è sinonimo di cattiva qualità di vita.

Le strade sono ormai
impraticabili, senza troppa differenza tra il centro e la periferia; il manto
stradale, se così si può ancora definire, presenta innumerevoli “crateri” che
rendono difficile il transito per qualsiasi mezzo e nel contempo sono un
costante pericolo per l’incolumità dei passanti ed un rischio continuo di danni
a cose. Le cunette di raccolta dell’acqua piovana ai lati delle strade ormai
non esistono più e quando piove la sede stradale diventa un torrente in piena.
Ma spesso i problemi lamentati
dai cittadini non sono gli stessi percepiti dagli amministratori comunali. Tra
loro c’è chi ha battuto i pugni sul tavolo esigendo la costruzione della
piscina comunale, chi ha chiesto e ottenuto la realizzazione di un impianto di
illuminazione nello spazio ricreativo vicino alla chiesa della frazione di
Furnolo con una spesa di € 14.604,70, mentre gli abitanti di via Carrano a
Teano Scalo sono rimasti al buio dopo che l’ENEL ha staccato la corrente per
morosità del Comune di Teano. Si costruisce un altro impianto quando non si
riesce a pagare la corrente per quelli già esistenti! Poi si potrebbe parlare
della piazza costruita vicino all’ufficio postale di Teano, dei passaggi
pedonali ormai distrutti, della piazza Ludovico Abenavolo. L’elenco è lungo e i
cittadini lo sanno bene.
La nostra amministrazione ha
sempre ragionato in grande: Volete l’asfalto senza buche? Allora vi faremo un
aeroporto!
Americo Balasco
PUBBLICATO SU IL MESSAGGIO DEL MESE DI MARZO
PUBBLICATO SU IL MESSAGGIO DEL MESE DI MARZO
Nessun commento:
Posta un commento