Diventa un cittadino attivo segnala i problemi direttamente al Comune di Teano

Al via la bonifica dell'amianto de LA PRECISA i cittadini di Teano Scalo devono VIGILARE

venerdì 30 novembre 2012

Dove il Savone incontra il "ruttone"


Nella storia biblica della creazione ci viene raccontato che Dio soffiò su una zolla di terra e in questo modo l'uomo diventò un essere vivente. E’ proprio questo soffio sulla terra che si ode ancora nel punto suggestivo di incontro tra le acque del Savone e il tufo del grottone. In questo posto di incontro degli elementi, situato a pochi passi da via Carrano a Teano Scalo, fuoco, terra, aria e acqua sembrano essersi dato appuntamento per celebrare il respiro infinito della vita. Il fuoco visto come Empedocle: Zeus, il dio della luce celeste come il fuoco. Le acque del Savone mentre scorrono lente tra profondi pendii scavati dal tempo si immettono in una grotta naturale, quasi sparendo, per riapparire dopo pochi metri. Se ci si china, guardando al suo interno, nelle ore di massima luce solare, le acque sembrano accendersi, sotto il riflesso della luce.

Il “ruttone” ha dato anche origine a racconti e leggende che vengono da molto lontano. Una di queste abbastanza diffusa racconta che il luogo è abitato da piccoli uomini; dei folletti dalla barba lunga e bianca, molto dispettosi, che infastidiscono tutti coloro che si trovano nei dintorni della grotta specialmente alle prime luci dell’alba.  

 Il luogo un tempo incontaminato e ricco di vegetazione, anche per la presenza del monte di Montanaro, offre ancora riparo alla fauna selvatica. E’ possibile fare incontri con la regina del bosco: la beccaccia, e anche la volpe, il tasso, il cinghiale, trovano in questo ambiente l’habitat naturale.

In questo posto è ancora possibile ascoltare il rintocco infinito delle stagioni. La natura si veste a primavera con abiti nuziali, gli alberi di pioppo si adornano di colori argentei durante la calura estiva mentre le cicale cantano ininterrottamente, poi i colori si rincorrono in un balletto tutto autunnale, arancione, rosso e sfumature di verde, in inverno poi cala il silenzio e il posto assume un aspetto triste e malinconico.

E’ presente anche una sorgente naturale e un lavatoio in pietra. La fontana del “prevete”.

Un salvadanaio di ricordi. Durante la seconda guerra mondiale furono molte le famiglie che si rifugiarono dai bombardamenti in una grande grotta a pochi passi dal Savone e dal “ruttone”, come una madre che protegge tra le braccia i suoi figli. E’ stato anche punto di incontro per gli innamorati che con la scusa di portare a pascolare il gregge o a lavare i panni, si abbandonavano a indimenticabili tenerezze.

Ma durante i temporali invernali, il Savone esce dagli argini, e ci rivela quanto male stanno facendo i sidicini al suo corso d’acqua. Il piccolo fiume rigurgita tutto il pattume che viene abbandonato lungo le sue sponde da cittadini irriconoscenti. Frigoriferi, buste di plastica, lattine e bottiglie si depositano lungo i suoi argini. Poi arriva la primavera, e lei stessa, quasi per vergogna, nasconde tutto tra la folta vegetazione.

Americo Balasco

pubblicato su www.ilmessaggioteano.it

Nessun commento:

Posta un commento

.

.